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Il vincitore del Premio Strega 2025, L’anniversario di Bajani Andrea
Si possono abbandonare il proprio padre e la propria madre? Si può sbattere la porta, scendere le scale e decidere che non li si vedrà più? Mettere in discussione l’origine, sfuggire alla sua stretta? Dopo dieci anni sottratti al logoramento di una violenza sottile e pervasiva tra le mura di casa, finalmente un figlio può voltarsi e narrare la sua disgraziata famiglia e il tabù di questa censura “con la forza brutale del romanzo”. E celebrare così un lacerante anniversario: senza accusare e senza salvare, con una voce “scandalosamente calma”, come scrive Emmanuel Carrère a rimarcarne la potenza implacabile. Il racconto che ne deriva è il ritratto struggente e lucidissimo di una donna a perdere, che ha rinunciato a tutto pur di essere qualcosa agli occhi del marito, mentre lui tiene lei e i figli dentro un regime in cui possesso e richiesta d’amore sono i lacci di un unico nodo. L’isolamento stagno a cui li costringe viene infranto a tratti dagli squilli di un apparecchio telefonico mal tollerato, da qualche sporadico compagno di scuola, da un’amica della madre che viene presto bandita. In questo microcosmo concentrazionario, a poco a poco si innesta nel figlio, e nei lettori, un desiderio insopprimibile di rinascita – essere sé stessi, vivere la propria vita, aprirsi agli altri senza il terrore delle ritorsioni. Con la certezza che, per mettersi in salvo, da lì niente può essere salvato. L’anniversario è prima di tutto un romanzo di liberazione, che scardina e smaschera il totalitarismo della famiglia. Ci ferisce con la sua onestà, ci disarma con il suo candore, ci mette a nudo con la sua verità. È lo schiaffo ricevuto appena nati: grazie a quel dolore respiriamo. Dieci anni fa, quel giorno, ho visto i miei genitori per l’ultima volta. Da allora ho cambiato numero di telefono, casa, continente, ho tirato su un muro inespugnabile, ho messo un oceano di mezzo. Sono stati i dieci anni migliori della mia vita.

CHIUSURA ESTIVA DAL 04 AGOSTO AL 24 AGOSTO COMPRESO
E’ VENUTO IL MOMENTO ANCHE PER NOI DI ANDARE IN VACANZA! MA NON DISPERATE TORNIAMO LUNEDI 25 AGOSTO PIU CARICHI CHE MAI. BUONE VACANZE A TUTTI !!!!!

PREMIO BANCARELLA 2019
L’autrice de “Il ladro gentiluomo” vince l’edizione 2019 del premio Bancarella, in cui a votare sono i librai. Alessia Gazzola: “Sono commossa e felice” – I particolariIl Premio Bancarella 2019, arrivato alla 67esima edizione, e in cui a votare sono i librai, va ad Alessia Gazzola per Il ladro gentiluomo (Longanesi), con con un totale di 149 voti su 160 schede pervenute: “Sono commossa e felice. Sento di dover ringraziare di vero cuore i librai, è un riconoscimento incredibile per me. E ringrazio la mia casa editrice, la Longanesi, e il gruppo GeMS, per l’affetto, il rispetto e la protezione. Con loro mi sento come in una famiglia”, ha dichiarato al termine l’autrice, celebre per la serie L’Allieva (diventata anche una fiction di successo) e ora in libreria con Lena e la tempesta (Garzanti).

Ciao Andrea Camilleri, ci mancherai.
Andrea Camilleri, il famoso autore siciliano che ha dato vita agli amatissimi romanzi del Commissario Montalbano diventati poi una serie televisiva di successo, si è spento all’età di 93 anni.
Considerato universalmente uno dei migliori giallisti italiani degli ultimi vent’anni, Andrea Camilleri ha regalato al suo vasto pubblico di lettori più di cento libri continuando a pubblicare anche negli ultimi anni e restando sempre in vetta alle classifiche dei libri più venduti. È stato anche ideatore di uno stile linguistico tutto suo: il vigatese, un mix di italiano e siciliano che ha reso i suoi libri davvero unici. Sempre dalla parte della verità, lo ricorderemo come un uomo saggio che ha trascorso la sua vita tra i libri, la cultura, il teatro e le innumerevoli sigarette!
Maestro di scrittura e sensibilità, non ha mai abbandonato la sua passione per la parola nemmeno con l’avanzare dell’età e della malattia perché diceva “se potessi, vorrei finire la mia carriera seduto in una piazza a raccontare storie e alla fine del mio cunto passare tra il pubblico con la coppola in mano”.
Ciao Andrea Camilleri, ci mancherai.